Arriva Novellino e arriva per il Catania il primo pareggio interno ma a perdere sono le due curve.
Ad un certo punto della gara al posto del Massimino sembrava che si stesse giocando allo stadio Alfredo Viviani di Potenza, con alcune centinaia di tifosi lucani che dal primissimo secondo di gara incitavano a più non posso i propri beniamini, come dovrebbero fare tutti i tifosi. I tifosi del Catania delle due curve, invece, per protesta, disertavano lo stadio e preferivano mettere in difficoltà e danneggiare la squadra creando un clima di alta tensione. Ad avvantaggiarsi di tutto la sbarazzina squadra del Potenza che, grazie a questa tensione e allo spirito ostruzionistico, si salvava dalla capitolazione quando Lodi al 13’ calciava male dal dischetto consentendo la parata al portiere ospite Breza. La massima punizione era stata concessa, senza esitazione, da Miele di Torino dopo che Manneh era stato atterrato in aerea da Giosa.
Era la svolta della gara perché il Potenza, incoraggiato dai suoi sostenitori diventava meno pauroso e il Catania subiva un forte colpo psicologico.
Per tutto il primo tempo la squadra del neo tecnico Novellino balbettava con diversi elementi che mentalmente non riuscivano a “calarsi” nell’incontro. Così, nell’unico tiro indirizzato nello specchio della porta difesa da Pisseri, al 35’, il Potenza passava in vantaggio: l’arbitro assegnava agli ospiti una punizione per un fallo inesistente commesso da Baraye, sullo spiovente s’avventava Giosa che insaccava di testa. A conferma che il cosiddetto fattore campo vale solo quando il Catania gioca in trasferta (vedere le malefatte di Trapani).
Nella ripresa Novellino inseriva subito Di Piazza al posto di Angiulli (apparso fuori posizione) e l’ex Lecce si mostrava subito intraprendente. Il Catania fraseggiava bene, affrontava con grinta gli avversari ma non riusciva a segnare, complice un paio di occasioni fallite da Curiale, apparso la controfigura negativa del calciatore ammirato nello scorso torneo. Novellino mandava in campo Marotta e il barbuto attaccante lo ripagava quasi subito quando al 75’ riusciva ad affondare sulla destra e pennellare un cross che Di Piazza doveva solo spingere in rete.
Nulla di eccezionale da parte di Di Piazza, è vero, ma Curiale, per due volte, non era stato in grado di fare la stessa cosa. Mancava alla fine un quarto d’ora più un lungo e prevedibile recupero, ma Carriero veniva espulso per doppia ammonizione e in inferiorità numerica per i rossazzurri diventava più difficile.
Il Catania ci tentava, avrebbe anche meritato la vittoria ma Di Piazza, al tramonto del tempo regolamentare, per una sfortunata deviazione di un difensore ospite, per un soffio non riusciva a far pervenire il pallone a Marotta che da quella posizione non avrebbe proprio sbagliato.
Dopo undici vittorie casalinghe su dodici gare disputate sotto la gestione Sottil è arrivato Novellino e per il Catania è arrivato il primo pareggio interno. Presto per dire se dal punto di vista del gioco è cambiato qualcosa rispetto alla gestione precedente. Per quanto si è visto oggi sembrerebbe proprio di no, mentre dal punto di vista del risultato si è trattato di un passo indietro.
Lo Monaco ingaggiando Novellino ha tentato la carta dell’esperienza, speriamo vada bene. Una cosa è sicura: il Catania come società, almeno attualmente, non ha la possibilità di ingaggiare allenatori come Simeone o Montella, né calciatori come i vari Gomez e Barrientos quindi, ci vorrebbe un po’ di pazienza come quella dimostrata dai tifosi del Potenza (che non sono certo arrivati a Catania in gita gratuita) che sono felici di avere come centravanti un quasi quarantenne.
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Catania, 3 marzo 2019
Tino La Vecchia per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto google immagini live sicilia sport )