Ogni occasione è buona per andare a Napoli ( l’importante è magari non attenersi rigorosamente al detto “vedi Napoli e poi muori” ) e allora un lungo ponte per le festività della Commemorazione ai Defunti si pone come occasione ghiotta e da non farsi scappare. Ma se ci arrivi all’alba e, prima ancora di recarti in albergo, decidi di fare due passi per via Toledo, prima o poi ti vien voglia di un caffè, di un buon caffè. E se il caffè che cerchi pretendi che sia bollente ? Possibilmente scuro ? Certamente denso ? Allora la stessa via Toledo ti porta all’obiettivo: Gran Caffè Gambrinus  dove il caffè è preparato proprio secondo l’antica ricetta napoletana.  Ecco che il caffè diventa un rito da vivere in assoluto relax possibilmente seduti ad uno dei tavolini che affacciano direttamente su Piazza Plebiscito.

Chi non conosce il Gran Caffè Gambrinus ? E se mai per caso non lo conoscete, ci proviamo noi a descriverlo , seppur sinteticamente. Il Gran Caffè Gambrinus rientra fra i primi dieci Caffè d’Italia e fa parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia. Arredato in stile Liberty , ancora oggi conserva al suo interno stucchi, statue e quadri della fine dell’Ottocento realizzati dalla grande creatività di  artisti napoletani. Certo che documentandosi si fa fatica a pensare che dai bellissimi anni della Belle Epoque, con tante personalità che frequentavano le sale del bar per assistere al Cafè Chantant ( con tanto di “sciantosa” napoletana ) si è passati, durante il periodo fascista al fatto che il Gambrinus venne chiuso perché considerato luogo di ritrovo di antifascisti, anche se la ragione ufficiale presa a pretesto per la chiusura fu che la moglie del prefetto non poteva dormire a causa del frastuono proveniente dal caffè, sito al pianterreno dello storico Palazzo della Prefettura.

Gli ambienti che fino a quel momento erano stati del Gambrinus furono destinati ad ospitare una banca ( ecco il mio personale inconscio richiamo, sic !!! ), fino a quando, negli anni del dopoguerra, l’imprenditore napoletano Michele Sergio riuscì a riaprire l’esercizio, rioccupando parte delle sale, quelle che si affacciavano su via Chiaia. La gestione venne portata avanti dai suoi figli Arturo e Antonio, i quali risolta una controversia con il Banco di Napoli sono riusciti a recuperare i locali occupati dalla banca, ovvero le sale che affacciano su piazza Trieste e Trento e su piazza del Plebiscito. Riportato al suo antico splendore, per festeggiare la rinascita, il Caffè venne ribattezzato “Gran Caffè Gambrinus”  ed è uno dei luoghi più frequentati di Napoli,  personaggi famosi, politici e letterati che scelgono il Caffè per i loro incontri. Ed ancora imprenditori, attori, cantanti, scrittori, poeti e comunque sempre tappa obbligata di tutti i turisti che visitano Napoli ….. ….. E tra la gente comune non potevamo mancare noi di Sport Enjoy Project ( che poi siamo comunque un pò imprenditori, di certo attori, scrittori, appena appena cantanti ma di certo turisti e forse qualcosa ancora ) … che passo dopo passo , scendendo giù da via Toledo arrivammo a quell’obiettivo prefissato, a quel caffè bollente, scuro e denso ( anche se macchiato all’occasione ), a quella sfogliatina riccia o liscia , espressione di un vastissimo assortimento dove a farla da padrone è sempre, a nostro avviso, il più classico dei babà al  rhum.

Poi, al momento di pagare, il nostro sguardo viene catturato da una caffettiera gigante, posta vicina all’ingresso del bar; proprio al Gran Caffè Gambrinus è nata la pratica del “caffè sospeso”, il famoso “caffè offerto all’umanità” ( di decrescenziana memoria ) che consiste nel lasciare un caffè pagato per le persone povere che non possono permetterselo perchè ci sarà prima o poi qualcuno che si affaccerà alla porta del bar per chiedere se c’è un “sospeso”. Il nostro sarà già andato a buon fine.

Proprio su questa caffettiera sono appesi tanti bigliettini, in tutte le lingue, che spiegano il concetto di “caffè sospeso” mentre all’interno della caffettiera i clienti lasciano il loro “caffè sospeso”.

Amici, consiglio a tutti una ” visita” al Caffè Gambrinus….non ve ne pentirete…..parola di Laura e Manlio.

Catania, 19 novembre 2016

Laura Vicari per Sport Enjoy Project Magazine
( fonte foto Manlio Grimaldi per Sport Enjoy Project Magazine )