Da Taormina a Noto, la Pop Art dilaga in Sicilia

Tra Pop Art e arte di strada, in mostra i grandi e i nomi emergenti

di Serena d’Arienzo

Da Taormina a Noto, la Pop Art dilaga in Sicilia

Tra Pop Art e arte di strada, in mostra i grandi e i nomi emergenti


La Pop Art sbarca in Sicilia. Allo scoccare del cinquantesimo anno dalla nascita di un movimento artistico che ha rivoluzionato la cultura figurativa della seconda metà del Novecento, Taormina allestisce l’esposizione dal titolo “Popism. Dal Graffitismo alla Street Art, dal Pop Surrealism al Super Flat”.

La mostra, inaugurata a Palazzo Corvaja a fine aprile scorso e visitabile fino al 2 luglio, continua a mietere successi con la visione al pubblico di cinquanta artisti internazionali, tra nomi roboanti come quello del maestro della Pop Art, Andy Warhol, e dell’artista originario di Brooklyn Jean-Michel Basquiat, giungendo fino alle opere di street artist emergenti come Invader e Ericailcane.

Si tratta di più di ottanta opere che narrano la rivoluzione Pop scoppiata sul finire degli anni Cinquanta, la quale ha influenzato innumerevoli campi figurativi tra cui quelli della pubblicità, della fotografia, del cinema e del costume, evolvendosi in seguito nei movimenti artistici del Graffitismo e del Pop Surrealism, giungendo alla contemporanea cultura della Street Art.

Un’onda artistica che parte dall’Inghilterra con Richard Hamilton e che arriva in America dilagando grazie all’estro prorompente di Warhol, per poi invadere le strade con Keith Haring e Basquiat, diffondendosi in tutto il mondo e toccando anche l’Italia con le personali manifestazioni di Mario Schifano e Tano Festa. E poi ancora evoluzioni in giro per il mondo come il Superflat del giapponese Tarashi Murakami o Pop Surrealism con Mark Ryden, Ron English e Nicola Verlato.

E c’è anche chi per la prima volta in assoluto approda in Sicilia con cinque creazioni, ovvero Banksy, writer inglese cresciuto a Bristol, senz’altro uno tra i più importanti rappresentanti dell’arte di strada.

Una rivoluzione, quella della Pop Art, che si oppone alla tradizionale maniera della produzione artistica, spesso concepita in ambienti “bianchi” e che delle proprie manifestazioni figurative e murarie, come nel caso del Graffitismo newyorkese, ne fa anche uno strumento di libertà e protesta in realtà sociali ai margini e senza voce.

La kermesse, patrocinata dal Comune di Taormina, da Taormina Arte e organizzata da Studio Soligo e Musica e Suoni, è curata da Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler in collaborazione con Giancarlo Carpi, nel contesto della programmazione di Emergence Festival (Festival Internazionale di Interventi Urbani).

Un’esposizione la cui originalità e allestimento hanno messo d’accordo tutti, dagli esperti agli appassionati, portando addirittura nella cornice che meglio li rappresenta, ovvero la strada, alcuni degli artisti in mostra, come lo spagnolo Dourone, la polacca NeSpoon, gli italiani Jbrock, Zed1, Moneyless, Marco Guè, Salvo Ligama e il land artista Massimo Paganini, i quali nel mese di giugno realizzeranno un muro a Giardini Naxos per Emergence Festival 2016.

D’altronde, sempre a Stagnitta e all’associazione culturale Studio Soligo, nonché a Fenice Company in collaborazione con il Comune di Noto, è da attribuire l’esposizione interamente incentrata su Andy Warhol nella città del siracusano.

“Warhol è Noto”, aperta al pubblico a maggio e godibile fino al 28 agosto, dà l’opportunità ai visitatori di ammirare circa 120 opere del famigerato esponente della Pop Art, alcune tra le più famose come l’omaggio alla Campbell’s Soup e il ritratto di Liza Minnelli.